Con grande ritardo, la legge 128 in vigore da settembre permetterà l'istituzione di ferrovie turistiche in aree di pregio naturalistico o archeologico, soprattutto in Sicilia e Sardegna.
Una piccola parte dei 6650 km di ferrovie italiane dismesse potrà avere un nuovo futuro grazie alla legge 128 - entra in vigore il prossimo 7 settembre - che, sui binari abbandonati in 18 aree di particolare pregio naturalistico o archeologico (soprattutto nelle isole), istituisce i treni turistici. Secondo la legge in questione le tratte interessate (di seguito l'elenco) possono diventare linee a uso turistico solo se finanziate dalle regioni competenti o dal gestore della rete ferroviaria nazionale. A oggi solo 450 km di antiche rotaie nazionali sono percorse saltuariamente da convogli turistici. Mentre altri 700 km di ferrovie in disuso sono state riconvertite in ciclovie, soprattutto in Liguria, Emilia, Veneto e Calabria: altri progetti di conversione dei binari in piste ciclabili sono in attuazione in Piemonte, Veneto, Trentino-Alto Adige, Emilia e Sicilia; coprono circa 200 km di rete dismessa.
Piemonte: Ceva-Ormea.
Lombardia: Palazzolo sull'Oglio-Paratico.
Friuli: Sacile-Gemona.
Toscana: Asciano-Monte Antico.
Marche: Fano-Urbino.
Lazio: Civitavecchia-Capranica-Orte.
Abruzzo: Sulmona-Castel di Sangro; Castel di Sangro-Carpinone.
Campania: Avellino-Lioni-Rocchetta Sant'Antonio.
Calabria: Cosenza-San Giovanni in Fiore.
Sicilia: Alcantara-Randazzo; Agrigento Bassa-Porto Empedocle; Noto-Pachino, Castelvetrano-Porto Palo di Menfi.
Sardegna: Mandas-Arbatax; Isili-Sorgono; Sassari-Palau Marina; Macomer-Bosa.
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