Le isole Svalbard (Norvegia) hanno il backup di un milione di varietà di sementi, per ripristinare le colture cancellate da calamità naturali, guerre e cambiamenti climatici.
Nel mondo ci sono 1770 banche dei semi che conservano i duplicati delle sementi presenti in tutto il Pianeta che, in caso di necessità, possono essere usati per ripristinare una coltura andata persa. La più variegata (un milione di varietà di sementi) e sicura rispetto a disastri naturali e innalzamento degli oceani sembra essere lo Svalbard Global Seed Vault, il Deposito mondiale delle sementi delle isole Svalbard (Norvegia) che, in occasione dei 10 anni dalla sua inaugurazione, ha immagazzinato 70.000 nuovi tipi di semi: varietà di riso, grano e mais, ma anche colture meno conosciute, come le arachidi di Bambara - legumi dell’Africa sub-sahariana che crescono anche in siccità - e particolari varietà di fagioli provenienti dall’Europa orientale.
Il deposito delle Svalbard vuole essere una garanzia per le generazioni future con l'intento di preservare la diversità delle colture in un mondo che va incontro a cambiamenti climatici e incrementi demografici. È stato studiato per resistere al tempo, ai disastri naturali e a quelli causati dall’uomo. È situato in un luogo remoto e di difficile accesso, in una miniera di carbone dismessa a oltre 100 metri di profondità all’interno d'una montagna, e a 130 metri sopra il livello del mare per essere protetto da un eventuale innalzamento degli oceani.
Le sementi sono conservate in pacchetti, inseriti in casse sigillate, a una temperatura di -18°C mantenuta costante da impianti refrigeranti. I ghiacci perenni e la roccia spessa assicurano che i campioni rimangano congelati per anni, o in alcuni casi per secoli, anche qualora dovesse mancare l’energia elettrica.