Sul Rio delle Amazzoni tra etnie indigene e riserve naturali, alla frontiera ttra Colombia, Perù e Brasile
Incuneata alla frontiera tra Perù e Brasile, Leticia è il capoluogo dell'Amazzonia colombiana. Il Rio delle Amazzoni bagna il suo nucleo urbano fatto di case a palafitta, imbarcaderi, mercati e un'unica grande via in cui si trovano alberghi e ristoranti. E il museo etnografico: espone i manufatti, ornamenti e armi della quindicina di entie indigene che vivono nelle foreste circostanti. A un paio d'ore di barca da Leticia s'incontra un villaggio di indios Yaguas: prendono il nome dal giaguaro perché un tempo erano cacciatori di fiere. Si tingono il volto col siero di un frutto vermiglio. Vivono in capanne senza pareti: formate solo dal tetto e da piattaforme rialzate. Fabbricano monili con fibre vegetali, ossa d'animali, legno e piume d'uccello. A Isla Cacao, sulla sponda peruviana del fiume, si visita un laboratorio artigianale che scolpisce delfini nel rosso legno di palissandro. Proseguendo verso il parco nazionale Amacayacu, i delfini li si avvista in un'ampia laguna: sono presenti in queste acque in due varietà, una grigia e l'altra viola. Il loro comportamento è studiato dalla fondazione Amacha di Puerto Nariño, una cittadina meticcia di frontiera. Da qui si imbocca il Rio Loreto Yacu per raggiungere il Refugio Amazonico, un lodge a basso impatto costruito nella giungla: capanne in legno e tetti di paglia con letti a castello e amache. Una cucina semplice a base di pesce, riso e banane fritte. Ma si mangia tra coloratissimi pappagalli Ara, cuccioli di giaguaro e scimmiette che s'esibiscono tra i tavoli. Il refugio organizza escursioni nella foresta con guide che aprono il sentiero a colpi di machete e spiegano come gli indios utilizzano le diverse piante per bere, mangiare, cacciare, contattare gli spiriti.