Quattro giorni in un tempo sospeso tra foreste, prati verdi, pascoli, case in legno color ruggine, e fattorie, conducono ai ritmi di una campagna ancestrale.
Si viaggia con lentezza, su un percorso collaudato da 179 anni, per immergersi nella natura scandinava. La crociera sulle vie d’acqua interne della Svezia collega Götemborg a Stoccolma, unisce il Mare del Nord al Baltico attraverso fiumi, canali, laghi, tratti di mare aperto e l’articolato sistema di chiuse del Göta Kanal. Il viaggio impegna per quattro giorni in un tempo sospeso tra foreste, prati verdi, pascoli, case in legno color ruggine, fattorie: conduce ai ritmi di una campagna ancestrale. Inaugurato nel 1832, il Göta Kanal fu per un secolo il fulcro del trasporto di merci e passeggeri nel Paese. La sua costruzione vu voluta dal re Gustavo Vasa per collegare le due maggiori città svedesi senza dovere più pagare le tasse che fin dal 1429 la Danimarca imponeva a tutte le imbarcazioni che passavano lo stretto di Öresund. Il canale perse importanza negli anni Quaranta del Novecento dopo la costruzione della rete stradale. Trovò una nuova vocazione negli anni Settanta, quando le sue acque cominciarono a essere solcate da barche da diporto. E le antiche navi di linea furono impiegate per portare i turisti in crociera, per svelare un Paese bucolico molto diverso dalla Svezia moderna e industriale che si scopre sul treno veloce che in appena tre ore collega la città del Sud alla capitale.
La partenza da Götemborg è trionfale, la Juno – l’ottocentesca imbarcazione in legno che serve questa linea – passa davanti ai natanti del Museo Marittimo, alla nuova Opera e al GöthemborgsUtkiken (l’avveniristico grattacielo del porto). Il ponte stradale si apre per farla entrare nel Göta älv, il fiume circondato dalle variopinte gru dei cantieri navali. Poi la città scompare all’orizzonte e lascia spazio al verde infinito della campagna svedese. Ai boschi di pini e di betulle. Alle macchie gialle dei campi di colza alternati alle coltivazioni di granoturco, segale, grano e patate. Ai pascoli con mucche, pecore e cavalli. Tutti i terreni a lato del Göta Kanal sono proprietà dello Stato: possiede anche gli animali che vi brucano l’erba. A Trollhättan - dopo aver scalato 32 metri di dislivello attraverso un gioco di quattro chiuse – si visita il Museo del canale: foto, filmati e varia memorabilia illustrano costruzione e funzionamento di una delle più gigantesche opere idriche d’Europa.
La vita di bordo invita al relax. Gran parte dei passeggeri trascorre il tempo di navigazione sul ponte di poppa tra letture, chiacchiere, drink e sguardi al paesaggio. Un tempo trasognato interrotto dalla campana che annuncia pranzo e cena: serviti in un minuscolo quanto elegante ristorante, dove si alternano piatti delle cucine svedese e internazionale. La sala della piccola biblioteca a prua dà rifugio a chi cerca concentrazione. La notte la Juno getta l’ancora per evitare che i motori disturbino il sonno. Riprende la navigazione all’alba, tra l’aria frizzante e il canto degli uccelli. Quando alle sei del mattino la nave entra nella prima di una lunga serie di strette chiuse, si scende a terra e si procede per un paio d’ore a piedi sulle sponde del corso d’acqua osservando i passaggi del natante nei successivi bacini. Una pista ciclabile costeggia il canale, i cicloturisti – spesso intere famiglie – si fermano a guardare la Juno, salutano i passeggeri e, quando la navigazione rallenta per le chiuse, chiacchierano con loro. Si passa da un lago all’altro, nel Viken si raggiunge il punto più alto sul livello del mare (91,8 metri) e si visita la fortezza di Karlsborg. A Berg – dove nel vertiginoso digradare di quindici chiuse, si scende ai 33 metri del lago Roxen - la Juno scivola tra le vacanze degli svedesi, tra il loro stile di vita all’aria aperta, tra un’infinità di barche a vela e a motore (la Svezia ha la maggiore densità di natanti per abitante), di canoe, biciclette, case di legno con giardini fioriti, tra picnic su prati dove ragazze in bikini si godono il sole.
Si affronta il Baltico per tornare nell’interno attraverso la grande chiusa di Söderköping e visitare i resti archeologici vichinghi di Birka. Poi si compie una piccola deviazione per ammirare l’ottocentesco castello di Drottningholm, residenza della famiglia reale. La Hammarby, l’ultima chiusa, porta a Stoccolma, alle sue chiese e ai suoi palazzi affacciati sul canali. Si raggiunge il centro, si costeggia il Gran Hotel per ormeggiare davanti al Palazzo Reale. È un viaggio tra luoghi, valori e simboli di una Svezia della memoria, ecco perché tutti gli svedesi lo vogliono fare almeno una volta.
La crociera attraversa un sistema navigabile di acque interne – il Göta Kanal è la sua parte centrale - che nel sud della Svezia unisce Götemborg a Stoccolma collegando due mari, otto laghi, tre canali e un fiume attraverso un sistema di 66 chiuse (58 sono comprese nel Göta Kanal) che porta dal livello del mare (del Nord) ai 91,8 metri del lago Viken e poi ancora al livello del mare (Baltico). Chiuse e canali per 190 chilometri di lunghezza furono scavati - tra il 1810 e il 1832 - da 58.000 soldati svedesi. La compagnia di navigazione Göta Kanal, da maggio a settembre, effettua crociere da Götemborg a Stoccolma e viceversa che durano 4 giorni (3 notti) con le navi storiche Juno del 1874, Wilhelm Tham del 1912 e Diana del 1931. La Juno è lunga 31,45 metri, larga 6,68 metri, ha un pescaggio di 2,72 metri e 29 cabine a due posti; le altre hanno misure analoghe.