In Australia, vicino a Brisbane, al largo della costa del Queensland, è una riserva naturale con dune, foreste, spiagge e laghi. Oltre ai dingo vi vivono marsupiali e ornitorinchi e 240 specie di uccelli. E le sue acque sono attraversate dalle megattere.
Proiettata nell'oceano Pacifico come un braccio di terra, Fraser è la più grande isola di sabbia del pianeta: lunga 123 chilometri, larga una ventina e con rilievi fino a 235 metri. É stata formata, nel corso dei millenni, dall'erosione delle montagne del New South Wales. Fiumi, correnti oceaniche e venti di sud-est hanno lentamente trasportato milioni di tonnellate di sabbia verso nord modellando a poco a poco l'isola. L'intrigante miscela di paesaggio, flora e fauna che ne è derivata è oggi protetta dalla fitta vegetazione sub-tropicale che copre parte dell'isola e argina le forze erosive.
Per conservare questi singolari quanto fragili equilibri naturali, dal 1985 l'isola è stata affidata al Fraser Island Recreation Board: controlla che il flusso di turisti e le strutture a loro destinate mantengano un basso impatto ambientale. Sull'isola non ci sono strade asfaltate né trasporti pubblici. Bisogna noleggiare un fuoristrada ed essere prudenti perché le piste interne sono accidentate e guidando sul bagnasciuga della spiaggia si rischia di restare intrappolati dalle maree se si sbaglia l'ora. Il Recreation Board, oltre a rilasciare il permesso a chi vuol visitare l'isola in auto, fornisce una mappa con orari delle maree e istruzioni di guida.
L'isola offre nell'arco di pochi chilometri paesaggi diversissimi tra loro. La lunga spiaggia oceanica delimitata dalla potenza del mare e da dune torreggianti di sabbia finissima, quasi polverosa, in cui si può rotolare come in Zabriskie Point di Antonioni. Alternata ad alte scogliere d'arenaria modellate dal lavoro d'erosione dell'oceano, come a The Cathedrals, i 25 km di faraglioni sulla costa nord-est: i suoi colori, creati da millenni di sedimentazioni, variano dal rosso, al giallo, all'arancio, fino a stratificazioni di minerali neri. A una fitta foresta pluviale animata dal canto assordante degli uccelli. Tra le numerose piante, crescono nell'isola palme, giganteschi pini kauri, eucalipti, cipressi e intere foreste di satinay (Syncarpia hillii): un albero da fusto endemico di Fraser che raggiunge i 60 m d'altezza. E le foreste sono interrotte da piccole macchie colorate: sono i duecento specchi d'acqua dolce disseminati nell'isola, soprattutto nella regione a nord dove si trova il Great Sandy National Park, copre un terzo di Fraser e in molti suoi laghi nuotano le tartarughe di fiume (Emydura kreftii). Alcuni laghi, come l'idilliaco Lake McKenzie circondato da un anello di sabbia bianca come talco, sono di un colore turchese, quasi irreale. Le loro acque sono così limpide e pure che quasi nessuna forma di vita ha potuto trovare il suo habitat. Sono stati formati dal franare dei leggeri strati di sabbia che coprivano le falde acquifere sotterranee. Altri laghi hanno invece un colore ambrato, simile al tè: sono stati creati dall'acqua piovana e dai detriti vegetali e minerali che trascina in avvallamenti tra le dune. Oltre ai magici scenari, i laghi di Fraser offrono una valida alternativa balneare, perché la lunga spiaggia oceanica costeggia acque popolate da squali. La costa ovest è invece coperta di foreste di mangrovie tagliate da numerosi ruscelli: un altro territorio avventuroso in cui ci s'inoltra in canoa partendo dal Kingfisher Bay Resort, una struttura aperta nel 1992 coniugando il rispetto per l'ambiente col massimo comfort.
L'isola è un'importante riserva faunistica. Vi vivono 25 specie di mammiferi tra cui opossum, wallabies, echidna (ricci monotremi), ornitorinchi e dingo. I dingo di Fraser sono i più puri dell'Australia: grazie all'isolamento non si sono accoppiati con i cani introdotti dagli inglesi. C'è il brumby (Equus caballas), un equino selvatico: frutto di una bizzarra evoluzione dei cavalli importati nell'isola all'inizio dell'Ottocento. É un paradiso dei birdwatcher con 240 specie di uccelli tra cui pellicani, ossifraghe, falchi pellegrini, kookaburra e pappagalli. E dalle sue coste, tra maggio e agosto, si avvistano le balene gobbe (Megaptera novaeangliae) in migrazione dall'Antartide alla Barriera Corallina per la loro stagione degli amori. Fraser Island è percorsa da sentieri ben segnalati.
Si raggiunge Fraser Island cin un traghetto da Hervey Bay, un insediamento sulla costa meridionale del Queensland diventato famoso per l'avvistamento delle megattere con molti operatori di whalewatching: circa 3000 balene attraversano le sue acque tra agosto e ottobre. Hervey Bay si trova 190 km a nord di Brisbane, collegata da Emirates a Milano e Roma, via Dubai.
É il cane australiano (Canis familiaris) importato nel continente circa 8000 anni fa dall'Asia. Benché addomesticabile, ha caratteristiche più comuni al lupo che al cane: ha attitudine predatoria e massicci e potenti premolari posteriori. Ha il corpo coperto da pelo corto di colore beige rossastro. Guaisce e ulula. Diversamente dal cane, ha una coda a pelo lungo, zampe larghe e orecchie triangolari che restano sempre dritte. Diversamente dal lupo, si accoppia e riproduce con i cani domestici. La sua andatura è però diversa da ambedue.
Solo o in coppia, caccia piccoli marsupiali e uccelli, attacca anche i canguri azzannandoli alla gola e le pecore. Si accoppia ogni anno tra aprile e maggio: la femmina partorisce da 5 a 7 cuccioli (può arrivare a 9) tra luglio e settembre. Lo svezzamento termina tra ottobre e novembre: in questo periodo il piccolo resta con la madre, ma anche il padre si occupa del suo addestramento, nonostante maschio e femmina vivano separati. Il dingo è presente in tutto il territorio continentale australiano (non in Tasmania), ma nelle aree più abitate di Victoria, New South Wales e Western Australia è scomparso, cacciato dagli allevatori in quanto predatore di greggi.