Un’isola di montagna per chi ama i trekking tra la natura selvaggia
La meraviglia di La Réunion (Dipartimento Francese d’Oltremare) è nell’interno, tra i tre Cirques di Salazie, Mafate e Cilaos. Vigorosi anfiteatri di roccia: crateri spenti, tra giungla e quattrocento cascate. Percorsi da oltre mille chilometri di sentieri ben segnalati: un paradiso del trekking. Ce n’è per tutte le gambe. Più di cinquanta itinerari sotto le tre ore. Altrettanti da un giorno. E tour de force per esperti come la Diagonale des Fous (dei Pazzi) che in 125 km taglia l’isola da sud a nord collegando Saint-Joseph a Saint-Denis: impegna per 5 giorni. A la Maison de la Montagne, oltre a distribuire la mappa dei sentieri, propongono un trekking di tredici giorni attraverso l’isola. I trekker alloggiano nei gîte rural, agriturismi con diversi livelli di comfort.
L’isola è dominata dalla vetta del Piton des Neiges (3069 metri), dove il crollo del vulcano ha creato una spettacolare caldera in cui si entra grazie a seicento scalini scavati nella roccia. Il paesaggio si rinnova a ogni curva, in ogni vallata coi nastri argentei dei torrenti che interrompono il verde della giungla. Uno scenario che ricorda le terre più selvagge della Polinesia, perché La Réunion, come tante isole del Pacifico, è frutto del susseguirsi di eruzioni vulcaniche che tre milioni di anni fa la fecero emergere dall’oceano. L’isola è la parte superiore d’un vulcano che s’inabissa in mare per 4000 metri. Una bocca di fuoco che l’ha creata e modellata, che ha disegnato paesaggi che spaziano dall’Eden lussureggiante dei Cirques all’inferno lunare della Plaine des Sables del Piton de la Fournaise, l’ultimo cratere attivo: lo si raggiunge in auto, per poi camminare fino alla fumarola Formicaleo. Scenari così impervi sono il territorio ideale per gli sport estremi.
La varietà del territorio spiega il mosaico geologico e vegetale che la compone. Foreste pluviali e temperate, lande aride, crateri, colate laviche, picchi, spiagge e falesie di basalto nero che precipitano in mare. Tutto in 2510 kmq: meno di metà della Liguria. Un’isola giardino con 230 varietà di piante e 600 di fiori, tra cui 160 specie endemiche. Antologia della sua ricchezza botanica è il Jardin des parfums et des épices di Saint-Philippe.